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“Non ho voglia di fare nulla”: 7 rimedi alla svogliatezza continua

Superare la pigrizia e l’apatia non dipende solo dalla propria volontà. Quando la paura, l’angoscia, la mancanza di supporto emotivo e persino la malattia sottostante spesso si nascondono dietro queste dimensioni psicologiche, può essere difficile trovare la forza della motivazione. Condizioni come depressione o problemi alla tiroide spesso mediano questi stati.

Quando una persona cade nell’abisso dell’apatia e della pigrizia, la sua realtà cambia drasticamente. La prima cosa che accade è che non può più mobilitare risorse sufficienti per uscire da questa situazione. Non sempre hanno l’energia di cui hanno bisogno per ringiovanire e non sempre hanno nuovi obiettivi motivazionali all’orizzonte per ripristinare il desiderio, l’energia o la speranza.

La vita è un susseguirsi di emozioni e di eventi. Giornate meravigliose in cui ci si sveglia felici, pieni di energia e positività si alternano ad altre in cui non si ha proprio voglia di fare nulla. In questi momenti qualsiasi gesto o azione richiede uno sforzo immane, titanico. Esiste una linea molto sottile tra la semplice pigrizia e l’abulia.

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Non ho voglia di fare nulla“: differenze tra pigrizia e abulia

Nel corso della vita vi sarà di certo capitato di avere bisogno di staccare la spina per qualche tempo. Lo stress e la frenesia del quotidiano possono aumentare il senso di svogliatezza, accentuando il desiderio di relax e di rigenerarsi.

Questo è ciò che gli esperti definiscono in gergo pigrizia, una condizione frequente e di solito sana. Pur avendo in comune il senso di apatia, la mancanza di stimoli e la motivazione necessaria per agire, l’atteggiamento si distingue nettamente dalla depressione.

Il pigro infatti si spegne per ricaricare le batterie, lasciando andare alla deriva tutto ciò che lo circonda (vita affettiva, sessuale e sociale). Lavora perché è costretto a farlo, per sopravvivere, ma tutto il resto può passare tranquillamente in secondo piano. Una volta rinvigorito è perfettamente in grado di riattivarsi sollecitato da grandi emozioni e passioni. Il depresso, invece, vive una condizione di abulia, ovvero di mancanza di volontà.

Questa condizione non è dettata dalla stanchezza ma da un atteggiamento psicologico in cui apatia e anedonia convivono, mettendo radici. Ci si convince che tutto quello che si fa non serve a nulla, non ha senso, fino a cadere nel buco nero della depressione. Per cui, se vi sentite svogliati è importante che distinguiate le due cose e ne troviate le cause per poter agire di conseguenza.

Cause comuni della svogliatezza

La svogliatezza può trovare le sue spiegazioni in diverse cause:

– sonno non regolare, disturbato da continui risvegli o apnee notturne;

– stati d’ansia e di tensione psicologica;

– eccessivi impegni giornalieri;

– stile di vita esigente. Il fisico innesca un meccanismo di autodifesa (pigrizia e spossatezza) che indica la necessità di fermarsi un attimo per ritrovare le energie;

– noia vitale con mancanza di motivazioni e nuovi stimoli;

– frustrazione dovuta a una vita che non piace;

– depressione generata da una sensazione di sterilità emotiva, di una crisi esistenziale;

– problemi fisici come scompensi ormonali, squilibri della tiroide, anemia, problemi cardiaci oppure diabete.

Come vincere la svogliatezza: i 7 consigli degli esperti

Per combattere la svogliatezza temporanea gli esperti suggeriscono alcuni comportamenti:

  1. prendetevi del tempo. Rilassatevi per un paio di ore, un giorno o qualche settimana, in base alle vostre necessità. Il riposo vi aiuterà a recuperare le forze e le giuste energie per rialzarvi e affrontare la vita con il giusto spirito. È normale sentirsi stanchi e sopraffatti dopo una perdita affettiva, una delusione lavorativa o nell’ambito sociale. L’importante è reagire dopo aver abbracciato la tranquillità del dolce far niente ed esservi riappropriati di voi stessi con un’accettazione radicale degli eventi. Questa consapevolezza vi aiuterà anche a stare meglio e a comprendere che siete fatti di carne ed ossa come tutti e quindi soggetti ad emotività.
  2. Datevi delle regole. Scandite ogni momento della giornata, pianificando i vostri impegni. Cercate di rispettare gli orari anche nella routine del sonno.
  3. Riconnettetevi con voi stessi ritrovando il piacere delle piccole cose. Concedetevi del tempo per un viaggetto, un bagno rilassante, la vostra musica preferita, la lettura di un buon libro oppure una passeggiata con gli amici. Dedicate qualche ora alle vostre passioni e fate tutto ciò che vi suscita emozioni positive e benessere interiore.
  4. Cambiate la vostra vita. Se lo ritenete necessario voltate completamente pagina. Circondatevi solo di gente positiva, cercate nuovi stimoli e motivazioni anche nell’ambito lavorativo.
  5. Stabilite dei nuovi obiettivi ma a breve termine.
  6. Pianificate le vostre giornate a piccoli passi e ad ogni conquista congratulatevi con voi stessi perché ve lo meritate.
  7. Rilassatevi almeno venti minuti all’aria aperta, in una bella giornata di sole. Uscite, andate al parco, sedetevi su una panchina o altrimenti accomodatevi in giardino o sul terrazzo e fate il pieno di vitamina D per mantenere in salute le ossa e stimolare il buonumore.

Seguendo questi piccoli consigli noterete dei miglioramenti e direte addio ai momenti no in cui si pensava soltanto “non ho voglia di fare nulla“. La svogliatezza lascerà lentamente spazio alla positività e alla voglia di fare. Quel pesante senso di apatia, di noia vitale, di sofferenza interiore, di stanchezza cronica e di frustrazione scomparirà così come è apparso.

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