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Ipertensione arteriosa: la cura senza farmaci è possibile?

L’ipertensione non può essere descritta come una vera e propria malattia, ma è un disturbo che espone maggiormente al rischio di ictus, infarto, insufficienza renale e altre patologie correlate. Questa condizione colpisce circa il 20% degli adulti, soprattutto nei Paesi industrializzati. (vedi % e statistiche in Italia)

Scopriamo nel dettaglio cosa comporta l’ipertensione arteriosa, quali sono i fattori di rischio e come modificare il proprio stile di vita per curarla.

Cos’è l’ipertensione e quali sono i fattori di rischio

L’ipertensione è una condizione clinica, che implica una pressione arteriosa elevata, anche a riposo, rispetto ai livelli fisiologici normali.

La pressione sanguigna viene misurata in millimetri di mercurio e si definisce attraverso i valori di pressione sistolica (o massima) e di pressione diastolica (o minima).

La pressione sistolica è la pressione che si verifica quando il cuore si contrae, mentre quella diastolica si verifica quando il cuore è in uno stato di rilassamento. Un paziente si definisce iperteso quando la pressione diastolica supera sempre i 90 mm/Hg e la pressione sistolica supera i 140 mm/Hg.

Per quanto riguarda i fattori di rischio, bisogna innanzitutto distinguerli in due categorie: i fattori di rischio per lo sviluppo dell’ipertensione e quelli per la cardiopatia ischemica e altre malattie cardiovascolari.

È bene sottolineare che, per quanto riguarda i fattori di rischio per lo sviluppo dell’ipertensione, quest’ultima non è dovuta ad una singola circostanza, ma bensì a una combinazione di situazioni diverse.

Tra i fattori scatenanti di questa condizione conta sicuramente la predisposizione genetica e l’avanzare dell’età.

Altri fattori predisponenti sono il sovrappeso, la sedentarietà, alcuni squilibri ormonali, il diabete mellito, la sindrome metabolica, il fumo, la menopausa, la carenza di vitamina B e perfino un lavoro troppo stressante; anche alcune abitudini alimentari sbagliate, come l’eccessivo consumo di alcol e sale, possono causare questa condizione.

L’ipertensione, inoltre, è oggettivamente più frequente negli individui di razza africana o afro-americana, rispetto ai soggetti di razza caucasica.

Per quanto concerne la seconda categoria di fattori di rischio, i soggetti di sesso maschile e più avanti con l’età sono quelli maggiormente a rischio. Anche in questo caso, la predisposizione genetica in caso di cardiopatia ischemica giovanile, è uno dei principali fattori predisponenti.

Tra gli altri, concorrono condizioni come l’obesità, il colesterolo alto e un tasso glicemico elevato. Anche i fumatori sono tra i soggetti a rischio.

L’emotività può essere la causa di ipertensione?

L’ipertensione è una tipologia di malattia che viene definita psicosomatica. Significa che, per la sua manifestazione, intervengono sia fattori fisici che mentali. Infatti, molti studi hanno evidenziato come anche i fattori emotivi siano determinanti nell’aumento della pressione arteriosa, soprattutto in soggetti che sono esposti a forti impatti o situazioni emozionali particolarmente stressanti.

Infatti, è stato sottolineato un legame tra la rabbia trattenuta e l’ipertensione. Proprio per questo motivo, molte persone ipertese mostrano sottomissione. L’ipertensione si manifesta, quindi, perché si contrappongono due sentimenti differenti, che coincidono con due attività fisiologiche. Un esempio, la rabbia, che provoca una crescita dell’impulso circolatorio, e il controllo, che provoca vasocostrizione. Aumentando questa tensione, si verifica l’ipertensione.

Modifiche dello stile di vita

Uno stile di vita regolare e specificamente indirizzato alle proprie esigenze è uno dei capisaldi per qualsiasi patologia e condizione clinica.

L’obiettivo è quello di ridurre la pressione arteriosa e così anche la quantità e l’utilizzo di rimedi farmacologici.

Vi sono sei punti fondamentali da seguire per regolarizzare lo stile di vita:
– l’abolizione del fumo;
– la perdita di peso nei pazienti in sovrappeso;
– la riduzione del consumo di alcol;
– l’attività fisica;
– la riduzione del consumo di sodio;
– la riduzione dell’apporto di grassi, in particolare i grassi saturi, a favore dell’aumento del consumo di frutta e verdura.

Il fumo, come già noto, aumenta la pressione arteriosa e la frequenza cardiaca. È bene, dunque, abbandonare questo dannoso e inutile vizio, anche per scongiurare la comparsa di altre malattie cardiovascolari, come l’ictus e l’infarto.

Anche l’obesità causa un aumento della pressione arteriosa. Il calo ponderale aiuterebbe a prevenire anche altre patologie correlate, come il diabete.

Un eccessivo consumo di alcol, oltre a predisporre all’ipertensione, comporta un maggiore rischio di ictus e inibisce l’effetto degli antipertensivi.

Anche il sodio induce un aumento della pressione arteriosa e la riduzione dell’apporto di sodio vale come potente antipertensivo.

Infine, è importante associare dell’esercizio fisico a una dieta povera di grassi e ricca di frutta e verdura, preferendo le cotture al vapore.

Curare l’ipertensione senza farmaci

In alcuni casi, l’utilizzo di appositi farmaci è fondamentale. Sarà il vostro medico di base a raccomandarvi e prescrivere i medicinali da assumere oltre al consiglio di controllare periodicamente la pressione arteriosa annotando con carta e penna i valori minimi e massimi durante la giornata. E’ possibile farlo con misuratori digitali o gratuitamente presso le farmacie.

Al cambiamento di stile di vita che senza dubbio ridurrà la spossatezza dovuta ad una respirazione migliore (sale, sodio e fumo i nemici numero uno), è consigliabile integrare l’alimentazione con prodotti che regolarizzano la pressione. Uno tra questi è senza dubbio l’infuso di foglie di Ulivo, certificato dal Ministero della Salute, proprio come un prodotto naturale i cui principi attivi influiscono positivamente sulle persone ipertese. Il brevetto di questa bevanda lo detiene un’azienda italiana che propone e spedisce in tutta Italia le bottiglie di OLIFE.

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